![]() ![]() ![]() Immagini relative alla serata del 23 ottobre 2010 Se vuoi contribuire All'ambulatorio "Giuliano De Marchi" in Nepal
versamento intestato a:
"Fondazione Senza Frontiere - ONLUS"
Banca:
bonifico c/o Banca di Credito Cooperativo di Castel Goffredo (MN)
IBAN IT-14-U-08466-57550-000000008936
CAUSALE: Nepal - Rarahil
Posta:
versamento c/c postale 14866461
CAUSALE: Nepal - Rarahil
per informazioni: http://www.nepal.senzafrontiere.com
Alla costruzione di un pozzo di acqua potabile in Etiopia
versamento intestato a:
"Fondazione Butterflay - ONLUS"
Banca:
bonifico c/o CASSA DEI RISPARMI DI FORLI' E DELLA ROMAGNA
Filiale 00110 Forlì
IBAN: IT 02 S 06010 32001 00000005993
BIC: IBSPIT2F
CAUSALE: PROGETTO ACQUA CAI AGORDO
Posta:
versamento c/c postale 44368223
CAUSALE: PROGETTO ACQUA CAI AGORDO
per informazioni: http://www.soramae.com/?p=100 13 giugno 2010 - Alpini e Bersaglieri si incontrano a Bolzano Bellunese
![]() ![]() RITIRATA N0VEMBRE 1917
........Intanto i tiri delle mitragliatrici nemiche si facevano sempre più vivi lungo le strade del paese e sul principio della strada di Zoldo si trovavano parecchi cadaveri, anche di poveri ragazzi del paese.
Longarone era divenuta una vera trappola e la popolazione muta e spaventata era in preda al terrore. Il Reggimento, impegnato nel cambattimento contro nuclei nemici che si trovavano al di là del Piave e ne tentavano il passaggio, ebbe 21 morti e 37 feriti.
In tanta confusione, in quel momento di sgomento generale, fu assai bello il contegno calmo e disciplinato del Reggimento: bello l'interessamento dei medici nel curare i feriti pur sapendo che non avrebbero potuto farli trasportare nelle retrovie e fu splendido l'atto di vera pietà e di coraggio del cappellano militare sacerdote don Levrino Giuseppe, che accorreva a portare conforto ed aiuto ai feriti e ai moribondi.
Il capitano di Cavalleria Vitale non era più tornato, ne potei attendere più oltre il suo ritorno. Seppi poi di lui, il 14 novembre, che egli era riuscito a salvarsi con alcuni bersaglieri della squadra che lo accompagnava, ma che altri bersaglieri comandati dal sergente Bisaghi, da lui inviati per portarmi un avviso, erano rimasti uccisi dalle mitragliatrici nemiche.
Partito da Longarone verso le ore 16, giunsi con il Reggimento ad Igne, fuori dal tiro nemico. Quivi requisì a viva forza alcune guide e mi diressi per Pian di Taiada e Forcella di Tanzon, a Bolzano Bellunese (quota 1850).
La marcia fu lunga, asprissima, in un terreno difficile e scosceso, e fu resa ancor più difficile dalla neve alta, dalla tormenta e dalla notte buia. I bersaglieri in mancanza di quadrupedi portavano le mitragliatrici e gli scudetti sulle spalle. Stanchi dalle marce faticosissime dei giorni precedenti, affranti dalle fatiche dei combattimenti e da forzati digiuni, attinsero la forza dalla loro fede, dall'elevato sentiemento di disciplina e del dovere, dalla serenità e interessamento degli ufficiali, che furono dei veri fratelli verso i loro dipendenti. Cito ad esempio il tenente Nicosic, che si addossò sulle spalle gli scudi per mitragliatrici tolte ad un bersagliere affaticato.
La marcia fu ininterrotta fino alla mezzanotte del giorno 10 e durò cioè trenta ore consecutive senza riposo. E quel che è peggio, ben altro sacrificio attendeva a Bolzano Bellunese l'intero Reggimento.
Nel pomeriggio del 10, affinchè il Reggimento giungendo a Bolzano Bellunese potesse avere subito vitto e ricovero, io mi ero portato in testa alla colonna con l'intenzione di precedere di qualche poco la truppa per provvedervi di persona, coadiuvato dal mio Aiutante Maggiore in prima capitano Griglio. Ma giunto alle ore 17 circa in detto paese trovai un drappello della Cavalleria di retroguardia, che percorreva di gran corsa le strade e, avendomi veduto mi disse che era necessario portarsi subito verso S. Giustina perchè il nemico era già arrivato a Belluno.
.......Prima di partire, avendo viste alcune donne del paese di Bolzano Bellunese che si erano avvicinate ai bersaglieri della compagnia di testa, le pregai se volessero far ricerca di viveri a pagamento e di farli portare per il Reggimento man mano che giungessero i reparti. Naturalmente non facevo troppo affidamento sull'esito di tale raccomandazione.
Invece, seppi poi, dagli ufficiali del Reggimento che quei poveri contadini portarono ai bersaglieri pane, e sacchi castagne, e ceste di mele, e perfino un vinello di canne e cioè tutto quello che potevano avere. E di ciò serbo sempre grande riconoscenza per quei generosi montanari.
Giunsi a Sedico...
Il t. colonello Comandante int. del Reggimento: Alvise Pàntano ![]() 9 luglio 2010 - Si scopre...un mondo!
Cosa succede quando due ragazze bellunesi decidono di buttarsi in un esperienza di volontariato internazionale… in Argentina?! Cosa significa vivere un mese e mezzo tra la povertà, una cultura diversa, progetti di sviluppo e tanti sorrisi?! È quello che Enrica e Giada, volontarie di Insieme Si Può e Jardin de los Ninos, racconteranno venerdì 9 luglio, alle ore 20.30, nella sala Vescovo Vincenzo Savio presso l’ex asilo di Bolzano Bellunese. L’obiettivo della serata è quello di trasmettere l’esperienza vissuta a Posadas attraverso curiosità, racconti, immagini, e tante altre sorprese…! Interverrà inoltre Ilaria Cappellari, cooperante nelle attività di Jardin de los Ninos in Argentina, dando una panoramica generale sui progetti realizzati per lo sviluppo e la cooperazione internazionale![]() |
Eventi 2010
|